Il senso di Bruna per l'Arte

Chi sono io? Adesso ve lo dico. Mi chiamo Bruna Carandente, ho 17 anni e amo disegnare…

Così inizia la lettera di Bruna che, con il sottofondo del dolce suono dei flauti suonati da Elena Sofia e Daria, le nostre alunne  preparate dalla Prof.ssa Gaudino, è stata letta dalla sua grande amica Giorgia, onorata di prestarle la voce e la forza per qualche minuto.

Chi è Bruna? E’ un’ex studentessa della Don Vitale, oggi ha 17 anni e, nel pieno della sua vitalità e dei suoi sogni, si è gravemente ammalata trascorrendo un lungo periodo di ricovero presso l’ospedale Pausillipon. Bruna è una studentessa dell’ultimo anno di liceo artistico cui non è stata data la possibilità di conseguire il diploma per gli studi che lei tanto ha amato. Dopo il difficile intervento è iniziato un lungo periodo di ritorno alla vita, alla riconquista dei più elementari gesti quotidiani.

“Niente è più come prima” dice Bruna.

Ma proprio al Pausillipon Bruna ha incontrato i suoi angeli, un team di oncologi fantastico diretto dal Prof.re Abate; lì ha iniziato un lungo percorso riabilitativo grazie a psicologi, fisioterapisti, ha ricominciato a disegnare, e finalmente, con  i suoi amati pennelli tra le dita, ha ripreso a respirare l’odore dei colori, a riempire le tele con “Il suo senso dell’arte”.

Da molti anni, presso il dipartimento di oncologia dell’A.O.R.N. Santobono- Pausillipon, l’arteterapia è inserita nei percorsi di accompagnamento psicologico durante e dopo la malattia. Musicoterapia, biodanza, manipolazione e pittura hanno permesso di raccogliere tanti “prodotti” sonori, pittorici, realizzati da bambini e ragazzi. E’ proprio ciò che, grazie all’arteterapia, ha dato vita al “SENSO DI BRUNA PER L’ARTE”, la mostra personale di Bruna Carandente fortemente voluta dall’Azienda Ospedaliera, su iniziativa del servizio di Psiconcologia del Dipartimento di Oncologia Pediatrica.

L’evento presso la Sala del Capitolo del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, ha visto la partecipazione del Dottor Conenna, Direttore Generale A.O.R.U. Santobono-Pausillipon, della Dott.ssa Lucia Fortini, Assessore Scuola, Politiche Sociali e giovanili della Regione Campania, del Dottor Luca Trapanese, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, della Dott.ssa Guillaro, responsabile Scuola in Ospedale della Direzione dell'Ufficio Scolastico Regione Campania, del Dottor Massimo Abate, Direttore U.D.C Oncologia Pediatrica, del dott Giuseppe Menna, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell'A.O.R.N Santobono –Pausillipon.
Presenti il Dirigente Scolastico Prof. Giovanni Fornataro ed una folta rappresentanza di docenti della scuola.


L’evento, inizialmente allietato dagli alunni del Liceo Musicale “Margherita di Savoia”, è stato presentato dalla Dott.ssa Flavia Camera, psiconcologa del reparto di oncologia, che ha presentato gli ospiti, tutti intervenuti per il piacere di esserci per Bruna e profondamente emozionati per la sua lettera, concordi che, spesso, dietro una malattia, c’è una vita che deve continuare a vivere, che spesso ci si concentra sulla malattia dimenticando tutto il resto.

La Dott.ssa Fortini ha manifestato la sua idea che si deve innanzitutto curare l’animo e che la scuola in ospedale è utile perché un bambino, un ragazzo, che si vede stravolgere la vita, ha bisogno di essere premiataìo; c’è bisogno di maggior umanità, al di là del giudicare le competenze acquisite specifiche al percorso di formazione.

Dello stesso parere è il Dottor Trapanese, per il quale non è facile parlare dopo le parole di Bruna; che pensa ai suoi genitori, alla loro lotta per garantire a Bruna qualcosa che dovrebbe essere un diritto. "I nostri figli", afferma, "sono figli di tutti";  la scuola dovrebbe creare ragazzi felici, ed è triste sentire di una ragazza che lotta per sé stessa con tanta forza ma cui è negato il diritto a completare il suo percorso formativo; la società cerca solo persone perfette, ma non occorre dimenticare che i giovani di oggi sono stanchi e insoddisfatti proprio perché sanno che non raggiungeranno mai quella perfezione che la società si aspetta da loro.

Il lavoro che si fa al Pausillipon è incredibile, la scuola in ospedale assicura agli alunni ricoverati pari opportunità mettendoli in condizione di proseguire lo sviluppo di capacità e competenze al fine di facilitarne il reinserimento nei contesti di appartenenza. La Dott.ssa Guillaro commenta che il docente ha un ruolo fondamentale; oltre che fare da “ponte” tra la famiglia e l’ospedale, ha il delicato compito di promuovere il diritto all’istruzione; l’impegno e l’istruzione domiciliare vengono normalmente delegati ai docenti. Ma, sottolinea, altrettanto importanti sono gli indirizzi formativi che devono partire dai dirigenti.

L’ospedale Pausillipon ha dato a Bruna, con la mostra dei suoi quadri, l’opportunità di dimostrare i suoi progressi e la consapevolezza che lei, come tanti altri che affrontano la sua malattia, ce la possono fare.

Chi sono io? Adesso ve lo dico. Sono Bruna Carandente, ho 17 anni e amo disegnare. Io ce la posso fare. Lo voglio. E’ questo il futuro in cui credo e che voglio conquistare. Io e tanti altri bambini e ragazzi abbiamo forza, voglia di vivere, possibilità. Questa sono io, una ragazza che ama l’arte, che lotta, che vuole studiare, una ragazza che desidera con tutto il cuore di stare bene per tornare a disegnare come una volta.”

A Bruna l’augurio che possa fare della sua vita un’opera d’arte.