"A più voci" e "Con i nostri occhi" premiati in Regione Campania

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Due ambitissimi premi per la Don Salvatore Vitale alla manifestazione finale del Concorso I Giovani e la Cultura della Storia – Shoah: Comprendere è impossibile, conoscere è necessario” tenuta lo scorso 8 giugno presso la sede della Regione Campania che ha visto gli alunni della 3 N vincitori con la rappresentazione “A più voci” per la categoria miglior cortometraggio e gli alunni della 1 D vincitori con il filmato “Con i nostri occhi” per la categoria miglior video. Una duplice emozione, quindi, se si considera il privilegio di essere stati selezionati con ben due lavori dal bando indetto dalla Direzione Generale Istruzione, Formazione, lavoro e Politiche Giovanili della Regione Campania in collaborazione con l'ANCI Giovani Campania e  che ha visto la partecipazione di un numero considerevole di scuole di ogni ordine e grado. Un’emozione intensa testimoniata dalla stessa Lucia Fortini, Assessore alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili della Regione Campania, presente all’evento la quale, visibilmente commossa, ha sottolineato l’importanza di rendere viva la memoria storica attraverso i giovani di quello che fu l’Olocausto con i suoi orrori per milioni di ebrei, una crudeltà di cui essere consapevoli affinché non debba più ripetersi.

Un insegnamento che gli alunni della 1 D, per quanto ancora molto giovani, hanno colto con interesse e al contempo con stupore durante le attività di approfondimento e di riflessione in occasione della Giornata della Memoria, riproducendo in maniera straordinaria sotto la guida della prof.ssa Angela Spatuzza con disegni toccanti ed emblematici le tragiche immagini della Shoah così come l’hanno vista e conosciuta attraverso “i propri occhi”, come il titolo del video che raccoglie i disegni elaborati dai ragazzi vuole significare.

La giornata della memoria, il 27 gennaio di ogni anno, non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà, ormai, quasi 80 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. La giornata della memoria ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo mai abbastanza la voce e che spesso ci nascondiamo nell’indifferenza. Ricordare e trasmettere la memoria è, quindi, un impegno arduo soprattutto in una società immersa nel presente. Il passato è spesso percepito dai giovani come distante e poco decifrabile ma è importante che la comunità si assuma il carico di trasmettere la memoria. I testimoni diretti, inevitabilmente, diventano pochi e una parte dell’opinione pubblica considera l’olocausto un evento lontano, che appartiene alla storia, che ha pochi rimandi nell’attualità e apparentemente non getta ombre sul futuro.

La storia della Shoah non è stata per gli alunni della 3 N della “ Don Salvatore Vitale”, un semplice capitolo di storia ma l’occasione per approfondire, riflettere e cercare di comprendere  i temi della Shoah, dell’antisemitismo, dell’indifferenza nei confronti della discriminazione.

E proprio da queste riflessioni è nato “A PIU’ VOCI” che ha visto la toccante interpretazione degli alunni della 3 N magistralmente preparati dalla Prof.ssa Gloria Gaudino e premiato come miglior cortometraggio.

“A PIU’ VOCI” non è solo la testimonianza di una sopravvissuta che ha voluto dare una visione della tragedia vissuta, ma è anche la voce e la sofferenza di molti tedeschi figli di quegli sterminatori i quali sono stati costretti a fare i conti con gli anni del nazismo e delle atrocità contro gli ebrei. Quei tedeschi consapevoli di non aver avuto il coraggio di chiedere spiegazioni, che hanno vissuto la tristezza e la rabbia di aver avuto paura, l’ammissione di aver sempre e solo ubbidito. Quei tedeschi che hanno introiettato l’idea che solamente ripudiando la propria eredità avrebbero potuto ricostruire una società democratica stabile.

Il messaggio dei ragazzi ha voluto ricordare che le violenze di ieri devono aiutarci a sconfiggere le violenze di oggi che ancora si manifestano nel mondo e che sono fatte di ingiustizie quotidiane ai danni dei piu’ deboli, che l’obbligo morale della memoria non deve limitarsi alla celebrazione del 27 gennaio riducendo così la riflessione sulla Shoah ad una sola giornata, ma deve basarsi sulla convinzione che ricordare significa alimentare nelle giovani generazioni la fiamma della memoria.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché, ciò che è accaduto, può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.

                                                                                               Primo Levi

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