In finale al concorso #iononcadonellarete

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I nostri ex alunni della classe terza N sono stati impegnati giovedì 29 ottobre nella finale del concorso #iononcadonellarete. Un impegno affrontato come se ancora non fossero usciti dalla scuola che li ha accolti per tre anni: accompagnati virtualmente dal sorriso incoraggiante della loro ex professoressa referente, Irene Rigillo, e dalla attenta regia della Prof.ssa Loredana Moio, referente antibullismo della Don Salvatore Vitale, i ragazzi hanno portato a termine il concorso iniziato nello scorso anno scolastico attraverso una partnership resa poi complessa dall'emergenza epidemiologica con l'Istituto "Falcone" di Pozzuoli, disputando la finale in remoto del torneo #iononcadonellarete e raggiungendo un onorevolissmo 17-mo posto.

Raccogliamo il saluto ed il ringraziamento della coordinatrice del progetto, prof.ssa Giuliana Notarnicola, che riconosce il "grande il lavoro svolto dai docenti referenti del progetto che da marzo, nonostante l’enorme carico di lavoro dovuto alla didattica a distanza, sono riusciti a seguire i ragazzi durante il loro percorso di apprendimento e coesione di squadra. Un grazie di cuore va a tutti loro che nonostante la pandemia dovuta al COVID19 hanno creduto nel progetto, portando a termine il percorso fino alla fine".

#iononcadonellarete finale 2020

Ma come è articolato questo interessante progetto, tanto coinvolgente da far impegnare in orario extrascolastico ben 6 ex alunni del nostro istituto?

Stop al cyberbullismo con il gioco

Imparare a difendersi dai pericoli nascosti nell’utilizzo del Web e dei Social Network, potenziando il gioco di squadra e la consapevolezza di trasformare il digitale in una risorsa e non in una dipendenza. Ma non solo: conoscere ed usare Internet in modo maturo, per dire no al bullismo e al cyber bullismo che ad esso spesso sono collegati.

Il progetto è realizzato in partenership con il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università «Sapienza» di Roma, con l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, l'IIS Einaudi - Scarpa di Montebelluna (TV) e l'IIS Galilei - Artiglio di Viareggio (LU), ed è rivolto agli studenti delle scuole italiane secondarie di secondo grado e a quelli dell’ultimo anno del primo.

L’intenzione è chiara: educare i giovani al concetto del rispetto e della non violenza, facendoli diventare protagonisti di un processo di apprendimento, dove complici il gioco e la sana competizione, è più semplice fortificarsi per dire no a qualsiasi forma di prevaricazione, senza correre il rischio di trovarsi in situazioni più difficili da affrontare, come illustra la guida relativa al progetto/calendario per l'anno scolastico 2020/2021 cui il nostro Istituto parteciperà con nuove squadre:

#iononcadonellarete brochure 2021

Partecipare è semplice: bisogna, in primo luogo, formare delle squadre. L’iniziativa, infatti, prevede che la popolazione scolastica interessata sia divisa in gruppi: è dunque affidata ai docenti la possibilità di selezionare quegli studenti che possono non solo rappresentare l’intera classe, ma che sono particolarmente indicati a svolgere attività di sensibilizzazione delle tematiche trattate con la restante parte del team.

Spazio poi al gioco, attraverso simulazioni al pc di test sul tema oggetto della competizione. L'accesso alla finale è limitato alla squadre che, durante le eliminatorie, hanno conseguito il punteggio più alto in minor tempo. “#iononcadonellarete” nasce come un progetto di rete che coinvolge diverse scuole del territorio, che fanno squadra per il raggiungimento di un nobile obiettivo: non solo vincere ma capire quanto può essere insidioso abbandonarsi alla rete e alle sue risorse, senza un minino di consapevolezza discernente.  

In una società dove cresce sempre di più il numero dei giovanissimi abituati a comunicare non più con la voce ma con le applicazioni di un cellulare, la sinergia scuola-famiglia ed enti sociali è l’unico strumento efficace per tutelare queste giovani leve dai possibili segnali di pericolo che, spesso, sono sottovalutati. Una situazione questa già di sua natura molto delicata ma che la pandemia Covid 19 ha fatto, purtroppo, acuire in modo preoccupante: il periodo di reclusione forzata che ha indotto le famiglie e gli studenti ad intensificare le comunicazioni in digitale e ad accrescere i tempi di utilizzo del Web, ha visto infatti aumentare i casi di cyber bullismo del 49,9% nel solo mese di aprile 2020: dato preoccupante, se solo si considera che il fenomeno non coinvolge più solo i giovani ma anche gli adulti e, spesso, gli stessi docenti.

L’unica soluzione, dunque, per arginare i possibili rischi di essere intrappolati ad una rete dalla quale si dovrebbe attingere e non essere dipendenti, è quella di continuare ad investire in attività volte a fortificare gli utenti, puntando sempre sul dialogo con gli adulti e le Istituzioni educanti, perché “il bullismo non deve essere un segreto ma parlare è la chiave di risoluzione del problema”.