Premio in due categorie a "Il Gerione"

"Perché proprio a me? Direbbe un bambino che ad un certo punto si vede messo su un treno. Il piano narrativo è accattivante, il prodotto fresco, poetico, non retorico. Il montaggio video arricchito da sfondi fotografici. Dal passato del dopoguerra di fame dei bambini napoletani ospitati in alcune famiglie del reggiano. Da qui si passa al presente problematico, con chiari riferimenti ai bambini emigranti, agli sbarchi, alla solitudine della DaD, per mettere in risalto il valore della solidarietà e della musica".

E' con questa motivazione che la giuria della rassegna internazionale del teatro educativo & sociale "Il Gerione" di Campagna (SA) ha riconosciuto il premio della critica al lavoro dei ragazzi della seconda N, dopo aver già dato loro il riconoscimento come miglior lavoro nella categoria "Scuole Secondarie di Primo Grado" agli alunni della terza N per il loro lavoro "A più voci".

Un doppio riconoscimento per concludere l’anno in bellezza e guardare con positività al domani, dopo il buio della pandemia. Entrambe le attività hanno impegnato a distanza gli allievi in un percorso di sensibilizzazione ed approfondimento sulla tematica “Memorie future”, apparentemente un ossimoro ma che attraverso il motto “Ricordare ieri, Vivere Oggi, Costruire Domani”, intende formare le nuove generazioni ad affrontare in modo responsabile il futuro, prendendo spunto dagli insegnamenti del passato. Il tutto attraverso una recitazione per espressività ed immagini, dove ciò che è stato non viene dimenticato ma diventa monito per un domani libero da regimi totalitari e dall’orrore delle guerre.

Perché proprio a me” è un breve filmato che nasce dalla lettura del libro “Il treno dei bambini” di Viola Ardone: un testo appassionante e coinvolgente, che attraverso la storia di Amerigo, costretto a sfuggire alla miseria napoletana del secondo dopoguerra allontanandosi dalla madre, invita a riflettere su quanto spesso la vita ti porti a lasciare le certezze del presente per un volo verso l’ignoto. Un mix di malinconia e curiosità ha accompagnato Amerigo in un viaggio in treno sui binari della speranza; partendo da lui, i nostri studenti hanno trovato il modo di rafforzare la propria interiorità e superare la solitudine, lasciandosi alle spalle una tempesta dura come quella della pandemia che resterà per sempre viva nella loro memoria.

Partire dal passato per  plasmare il futuro è il senso del secondo lavoro “A più voci”, tratto dal testo “A cinque voci” di Rosa Martusciello, attraverso la cui interiorizzazione i ragazzi sono diventati protagonisti di una serie di interviste fatte a parenti, nonni e varie figure che, tramite le loro storie, hanno insegnato quanto spesso i giovani siano chiamati nella loro vita a rispondere delle responsabilità dei loro progenitori: un “trait d’union” tra le storie del passato e la ricerca di identità del presente, dove le uniche armi per superare gli errori di un passato che pesa come un macigno sono sempre e solo la rivisitazione cosciente della propria storia e la determinazione a voltare pagina, guardando con occhi nuovi il proprio ruolo nel mondo.

Ancora una volta il nostro Istituto riesce a porsi in evidenza nella importante manifestazione, dopo il successo del 2019 con "Dietro la maschera" . Appuntamento alla prossima edizione, questa volta si spera in presenza nel verde scenario della provincia di Salerno.

Il Gerione